COSA C’E’ DA VEDERE

Ci è stato chiesto quali sono i principali centri di interesse turistico e artistico di Sarteano, e si è deciso di farne un sommario elenco,con relativi brevi cenni particolari.

Parco delle Piscine – E’ il principale richiamo turistico del nostro paese, con un Campeggio che è classificato fra i migliori d’Europa e con piscine di acqua sorgiva a 24°;

Castello – Nelle nostre zone soltanto due Castelli si presentano genuini come erano nel XV secolo: quello di Sarteano e quello di Fighine. Tutti gli altri (Radicofani, San Casciano dei Bagni, Montepulciano) sono rifacimenti del XX secolo e la Fortezza di Chiusi è malridotta. Il Castello di Sarteano, tornato di proprietà comunale nel 1997 e visitabile secondo gli orari riportati da Montepiesi, è in perfette condizioni e assai interessante sia nella parte esterna che in quella interna, dove sono ben visibili anche le tracce del castello medievale di cui abbiamo notizie fin dal 1038. Bello anche il parco di lecci che lo circonda;

Teatro –  E’ un bel teatro settecentesco, fondato dall’Accademia degli Arrischianti nel 1740, con tre ordini di palchi. Già nel 1833 Attilio Zuccagni Orlandini nel suo celebre “Atlante” scriveva che a Sarteano c’è un elegante teatro con tre ordini di palchi. E’ ricco di storia – particolarmente interessante quella del periodo risorgimentale – come si può leggere nel libro scritto nel 2000 al termine di una lunga opera di restauro. Nella sala dell’antico orologio è una statua marmorea di Arnaldo Zocchi con il busto della moglie Isolina Lunghini.

Museo archeologico etrusco – Situato in un palazzo di origini medievali nella centrale Via Roma, è ricco di reperti interessante del territorio di Sarteano, i fra i quali un canopo femminile, che in una recente mostra a Venezia è stato portato come esempio dell’importanza della donna nella famiglia etrusca. Il principale centro di interesse è la perfetta riproduzione della famosa “Tomba della quadriga infernale”, importantissima scoperta archeologica dell’Ottobre 2003. Museo e tomba hanno già avuto migliaia di visitatori. Numerose sono continuamente le iniziative culturali.  

Annunciazione del Beccafumi – Nella neoclassica piccola chiesa di San Martino sono conservate opere d’arte di grande valore artistico, fra le quali la principale è una grande Tavola di Domenico Beccafumi, che è considerata la più pregevole opera d’arte del Rinascimento senese, conosciuta in tutto il mondo. Notevolmente importanti sono anche un trittico di Jacopo di Mino del Pellicciaio, caposcuola delle Tavole fondo oro del XIV secolo, e una Madonna con Bambino dello stesso Autore, nonché una Tavola di Andrea di Nicolò della metà del XV secolo, rappresentante la Madonna in trono. Nella stessa chiesa sono anche un San Martino di scuola fiamminga e altre opere minori fra le quali una Madonna di Pompei dell’ultimo decennio del XIX secolo, opera del maggior pittore sarteanese Tullio Morgantini

Annunciazione di Girolamo del Pacchia – Nella bella Collegiata di San Lorenzo sono conservate due Tavole del maggior discepolo del Beccafumi: Girolamo del Pacchia, raffiguranti l’Annunciazione. Notevoli in questa chiesa anche il tabernacolo del Marrina (1513), un grande Cristo cinquecentesco (portato in processione- unica nella zona - il Mercoledì Santo), un coro ligneo intarsiato bisognoso di restauro, il sepolcro degli avi del Papa sarteanese Pio III, un quadro seicentesco del Dandini, una statua di San Rocco del 1794 e una grande tela proveniente dalla chiesa di Sant’Andrea  rappresentante la famiglia Boccaccini, Castiglioncellese,  in adorazione del Crocifisso (Allori, 1603).

Chiesa di San Francesco – è un bell’esempio delle basiliche francescane trecentesche a una sola navata. Vi sono conservati 12 pannelli di affreschi quattrocenteschi (vedi in basso, la voce “affreschi”)); un Crocifisso ligneo cinquecentesco proveniente dalla chiesa di San Bartolomeo; una statua lignea di San Francesco del XVI secolo su un basamento costituito da un capitello con la data 1341 che si ritiene sia l’anno di inaugurazione della chiesa;; un bancone di sagrestia seicentesco; 12 tondi affrescati raffiguranti i beati di Sarteano e alcune lapidi di interesse filologico; i resti di mosaico di ambone altomedievale provenienti da Santa Vittoria, unici in provincia di Siena. La facciata, probabile opera dell’artista senese Federighi, è dovuta alla volontà di Papa Pio III e conserva lo stemma papale pontificio piccolomineo..

Chiesa di Sant’Alberto – E’ un magnifico esempio di chiesa moderna a vela, forse il migliore in Italia, opera del celebre architetto Sergio Musmeci. La prima pietra fu benedetta dal Vescovo di Chiusi Carlo Baldini nel 1969. Fu aperta al culto nel 1972 dal Vescovo di Chiusi, il successore Renato Spallanzani, e dall’Arcivescovo di Siena Mario Ismaele Castellano. Fu donata alla diocesi di Chiusi dal  Comm  Flacioni in m  del figlio Alberto.

Chiesa Collegiata di San Lorenzo – Bell’edificio cinquecentesco dove è venerata l’immagine della Madonna del Buon Consiglio, patrona di Sarteano. Conserva due tavole di Gerolamo Del Pacchia, ricordate in altra parte del presente elenco; un bellissimo ciborio del Marrina del 1513; un coro ligneo intarsiato dello stesso anno; un a statua di Cristo cinquecentesca; una tela del Danndini e due del Rinascimento fiorentino; una statua di San Rocco del 1794..

Chiesa di San Martino che conserva le principali opere d’arte di Sarteano: la tavola del Beccafumi, di cui si è già scritto nel presente articolo; due tavole oro trecentesche di Jacopo di Mino del Pellicciaio caposcuola della scuola fondo oro senese; una tavola quattrocentesca di Sndrea di Nicolò; una tavola seicentesca raffigurante San Martino e il povero, di scuola fiamminga; una tela del Casolani e una di Matteo Rosselli

Chiesa del Suffragio – Nell’altare maggiore è un’interessante tela di Apollonio Nasini raffigurante un soggetto raro: il Purgatorio. Alle pareti due affreschi di cui si parla in altra parte dell’articolo. Il Portale ha una scritta cinquecentesca sulle finalità della Confraternita proprietaria della Chiesa ed è sovrastato da un lunetta proveniente dalla Chiesa della Madonna delle Spiagge.

Chiesa della Madonna del Belriguardo - Interessante edificio ottagonale cinquecentesco, costruito probabilmente su disegno del Vignola. Oggi è in stato di abbandono.

Parco archeologico delle Pianacce – Nell’altipiano di Sarteano a circa 1 km dal centro storico. Oltre alla Tomba della quadriga infernale, con affreschi di circa 2500 anni fa in ottimo stato di conservazione, nel parco sono altre numerose tombe etrusche e i resti di un luogo sacro. Altre tombe villanoviane ed etrusche sono visibili lungo la strada per Castiglioncello del Trinoro. La preistorica Grotta dell’Orso, che nel 1954 ha dato interessanti reperti eneolitici all’Istituto di Paletnologia di Pisa, sul limite di nord-est dell’altipiano, non è stata ancora sfruttata turisticamente e non è visitabile.

Monumento ai Caduti – E’ nel centro della Piazza principale, ed è opera del grande scultore Arnaldo Zocchi che donò l’opera a Sarteano in onore della moglie Isolina Lunghini, sarteanese. Arnaldo Zocchi (1860 -1940) è autore di celebri monumenti fra i quali il monumento a Cristoforo Colombo (alto m 26), davanti alla Casa Rosada di Buenos Aires, e il monumento principale di Sofia. Quest’ultimo è un monumento equestre dello zar Alessandro II. Il monumento di Sarteano fu definito dallo Zocchi “una delle migliori opere uscite dalle mie mani” ed è considerato dagli esperti il miglior monumento ai Caduti in Italia, anche perché  l’autore evitò le ridondanze del regime.

Farmacia storica – Nella Piazza XXIV Giugno al n.18 c’è una Farmacia storica, visitata da molte persone, provenienti da tutte le parti della Terra. Nel registro delle firme è infatti possibile vedere Inglesi, Francesi, Statunitensi, Spagnoli, Giapponesi, Polacchi, Russi, Australiani ecc. Si tratta di una Farmacia lasciata come era fino al 1l 1950. L’album delle foto dimostra che la Farmacia, attiva dal 1833 ad opera della stessa famiglia proprietaria di oggi, è sempre stata così come è possibile vederla ora, perche i proprietari, quando nell’Ottobre  2003 hanno dovuto trasferire i locali per l’adeguamento alle attuali normative di legge, hanno deciso di farne un museo visibile a tutti gratuitamente, e l’iniziativa ha grande successo: i registri hanno le firme e i commenti di moltissimi visitatori non solo italiani ma provenienti da ogni parte della Terra (Finlandia, Giappone, U.S.A., Australia, Brasile, Inghilterra, Spagna, Francia, Olanda, Belgio. Germania ecc.). In Italia esistono in totale soltanto circa 180 Farmacie Storiche, quasi tutte all’interno di Istituzioni.

Portale della casa di Pio III in via dei Goti. Oltre al significato storico della casa dove nacque Papa Pio III,figlio di Laudomia sorella di Pio II, è un portale cinquecentesco con  gli stemmi, scolpiti nel travertino, dei Piccolomini e dei Piccolomini d’Aragona. Inoltre una “porta del morto” in Via Roma, un’elegante bifora bizantina nell’ex chiostro del Convento di San Francesco, caratteristici stretti portali architravati duecenteschi lungo le strade del borgo medievale.

Affreschi – Numerosi affreschi sono lungo le strade: il più antico è quello della Madonna dell’Uccellino (trecentesco e probabile opera di Iacopo di Mini del Pellicciaio): all’interno della Porta Monalda è un affresco della Madonna del Carmine, contornata da San Lorenzo e da un altro Santo (sono tuttora  visibili la data, 1666, e gli stemmi delle due famiglie committenti); un affresco seicentesco che rappresenta la Madonna e il Castello, è in Via Roma. All’interno delle chiese sono: nella chiesa del Suffragio due affreschi quattrocenteschi molto belli, provenienti dalla chiesa di Sant’Andrea; nella chiesa di San Francesco 11 pannelli di affreschi  quattrocenteschi che facevano parte dell’ornamento della chiesa di Santa Vittoria, 1 pannello con un affresco proveniente dall’attiguo chiostro. Un affresco storicamente importante è nella cappella del Palazzo Fanelli: è opera seicentesca di Apollonio Nasini e rappresenta il miracolo del Beato Franco, risalente al XIII secolo. Interessante, lungo le strade, l’affresco della Madonna dell’Uccellino (vedi sotto). Un affresco datato 1528 e una sinopia del 1555 sono nella chiesa della Madonna delle Spiagge (un edificio tre-quattrocentesco oggi in stato di abbandono). Gli affreschi bisognosi di restauro dell’Oratorio di San Michele.

Palazzo Comunale – La sua caratteristica principale è quella di contenere il Teatro. L’ingresso è stato spostato in Via Garibaldi per permettere le uscite di sicurezza richieste per il teatro dalle leggi attuali. L’ingresso è sovrastato da un antico stemma in pietra. Sotto le belle Logge è il sacrario dei caduti nelle guerre degli ultimi secoli e da cimeli dei quali il più importante è la pietra sepolcrale dei Manenti, proveniente dalla Chiesa di San Martino in Foro, già nell’adiacente piazza, demolita nel 1841. Interessante anche la lapide che ricorda il Presidente del Senato Tancredi Canonico, cittadino onorario di Sarteano, morto nel 1908; l’iscrizione della lapide fu fatta dal celebre Isidoro Del Lungo. All’interno del palazzo comunale è conservata un’artistica statua quattrocentesca della Madonna, che per secoli era situata all’esterno, sopra la Porta di Mezzo, a protezione del paese. Nell’ufficio del Sindaco è una grande tela di Tullio Morgantini, raffigurante una trebbiatura a Sarteano nel primo decennio del 1900.

Impianti sportivi – Nell’altipiano, adiacenti al centro storico sono i moderni impianti sportivi. Un bel Palazzetto dello Sport è contornato da un invidiabile pattinodromo e da campi di calcio e di calcetto. Numerose sono le manifestazioni che nel corso dell’anno si svolgono in questi impianti, unici del genere nella zona.

Via dell’Uccellino – E’ un tratto dell’antica Via Cassia Aurelia che univa Sarteano ai centri dello Stato Pontificio; questa strada scorreva lungo le mura, innestandosi presso Porta Umbra e Porta di mezzo in altre antiche strada, che facevano di Sarteano un importante nodo stradale tanto che il Granducato di Toscana istituì a Sarteano gli Uffici Finanziari distrettuali. Prima dell’inizio della Via dell’Uccellino c’è la romanica chiesa di Santa Vittoria  (interessanti l’arcaico Portale e il bellissimo abside: resti degli affreschi e dell’impianto musivo altomedievale dell’ambone sono ora nella chiesa di San Francesco) e all’inizio c’è l’edicola della Madonna dell’Uccellino che ha dato il nome al tratto stradale. L’edicola fu costruita nel 1699 a difesa di un affresco trecentesco, di probabile mano di Iacopo di Mino del Pellicciaio. Lungo questo tratto sono la chiesina della Madonna del mal di capo (documenta una tradizione ultramillenaria), la chiesa delle Spiagge e la chiesina della Madonna del Portone. In un documento del 1855 conservato nell’Archivio Vescovile di Chiusi si chiede che “sia proibito il gioco della ruzzola lungo la Via dell’Uccellino” sia per i luoghi di devozione (oltre a quelli sopra citati, il documento parla della “Croce del pio Baldassarre”) sia per il continuo passaggio di gente lungo quel tratto. A immediata sinistra c’è un tratto della etrusca Via Cupa,a immediata destra c’è l’antica Via dei Mulini (se ne contravano 25), una grossa vasca detta “il gorone” che serviva da serbatoio per le necessità della sottostanti cartiere, oggi dismesse, e un mulino perfettamente riconoscibile anche se non più in funzione da qualche decina di anni.

Biblioteca comunale – Salvando la bella struttura degli ottocenteschi lavatoi pubblici, è stata creata un moderna e funzionale biblioteca adiacente al Parco Mazzini con un ambiente separato per chi deve leggere e studiare.

Museo del ferro battuto – In Via dei fiori la famiglia ha conservato un interessante museo delle opere d’arte in ferro battuto create nel XX secolo dallo scultore-poeta Ectlio Morgantini nella sua officina, lasciata come quando il noto artista era in vita.

Musei delle cinque Contrade della Giostra del Saracino - Conservano i pali vinti dal 1933 e gli antichi costumi

Palazzi – Fra i migliori palazzi del centro storico elenchiamo: Palazzo Fanelli, in travertino locale, occupa tutto il lato destro percorrendo il salita Via del Castello (notevole la cappella del Beato Franco); Palazzo Piccolomini, in travertino locale, occupa un intero isolato (interessanti lo stemma Piccolomini all’esterno, lo stemma Chigi all’interno e il cortile rinascimentale; il Palazzo Berdiniin travertino locale  lungo Corso Garibaldi e il Palazzo Cennini con la facciata in cotto in Piazza San Lorenzo.

Borgo medievale – Abbastanza ben conservato, particolarmente lungo le piccole strade che circondano il Castello e fra esse Via del Mandorlo, Via dei Lecci, Via della Pergola, Via dei Solitari e Vicolo del Sassogrosso. In Via dei Goti 15 è il bel portale cinquecentesco della cassa natale del Papa sarteanese: Pio III. In Via Roma una caratteristica “Porta del morto”.  Interessanti inoltre  un’elegante bifora bizantina nell’ex chiostro del Convento di San Francesco e alcuni caratteristici stretti portali architravati duecenteschi fra i quali uno, architravato, in Via del Castello conserva un’edicola quattrocentesca della Madonna.  Numerosi stemmi in travertino ricordano le famiglie importanti del paese.

 

Le Canalette – Sorgente di libero accesso in Via Santa Lucia, da sempre ritenuta antiflogistica, e soprattutto ricercata da persone che vi si bagnano gli occhi. Nei suoi pressi fu costruita nel 1600 una chiesa dedicata alla Santa, ma da oltre cento anni adibita a usi civili.

Una fontana quattro-cinquecentesca ora nei Giardini Mazzini, voluta da Pio III (1503), e fino al 1841 situata davanti alla Chiesa di San Martino in Foro.

 

Di notevole interesse  nel territorio comunale sono inoltre:

Celle di San Francesco – E’ l’unico eremo immutato dai tempi di San Francesco. Il Serafico Santo vi soggiornò più volte, di cui la prima fu il 2 Gennaio 1211, come documenta il suo biografo contemporaneo Tommaso da Celano e dove nel 1215 fece la scelta definitiva di vivere in mezzo alla gente e non da eremita. Le “Celle” sono in un bosco poco lontano da un Convento e dalla Chiesa che i Cappuccini costruirono nel 1585, e che ora è in stato di abbandono.

Abbazia di Spineta – Fu costruita nel 1085 e conserva molti elementi altomedievali. E’ veramente suggestiva, come pure sono le sovrastanti rovine del Castello delle Moiane, il castello che ha dato vita alla più antica leggenda delle nostre zone, cioè quella dello “Strascico della regina”.Dell’Abbazia hanno parlato giornali e TV di tutto il mondo per la riunione  di tutti i Ministri del Governo Letta ivi tenuta il 12-13 Maggio 2013.

Castiglioncello del Trinoro – E’ un bel borgo medievale situato a 780 m s.l.m.. Da vedere: una delle cinque chiese originarie, cioè la chiesa romanica di Sant’Andrea, una Porta trecentesca, il Palazzo comunale (fu libero comune fino alla fine del 1700, e oggi è l’unica frazione di Sarteano), le fondamenta dell’antico Castello, chiamato dalla gente del posto “cassero”.

Fonte Vetriana – E’ un raggruppamento di case delle famiglie proprietarie di un versante del Monte Cetona. Da vedere il borgo medievale e le abitazioni preistoriche oggi usate per il ricovero di animali.

Faggeta dei Rocconi – E’ un raro esempio di faggi secolari a circa 700 m s.l.m. in Italia Centrale. La bella faggeta è sovrastata dalla suggestiva “Grotta di Bruco”, ricca di leggende.

Croce sulla vetta del Monte Cetona (1148 m s.l.m.) – E’ un croce di ferro alta 15 m  e fu eretta nel 1967 a ricordo del Concilio Vaticano II, del centenario dell’Azione Cattolica e del XXV di episcopato di Mons. Carlo Baldini. Fu inaugurata dal Presidente della Camera dei Deputati e il 28 Giugno 1968 fu illuminata direttamente dalla Città del Vaticano da Papa Paolo VI che nell’occasione fece un discorso radio diretto alle nostre genti, nell’Anno della Fede 1968.

Oratorio di San Michele Arcangelo, del 1500, con un’iscrizione sul travertino che ricorda come il tempio fu costruito per volontà di Vittoria Piccolomini. All’interno ci sono affreschi cinquecenteschi raffiguranti i 12 Apostoli, ma l’edificio è ridotto a magazzino e  in pessime condizioni. Lungo la strada che dallaVia di Chianciano conduce a Palazzo di Piero.