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Anniversario della nascita al cielo di padre Bonaventura Maria Raschi
Renato Raschi nacque a Cetona (Siena) il 6 luglio 1902 da Federico Raschi di
Cetona e da Ida Moretti di Sarteano.1
La sua non fu un’infanzia molto felice: a soli sei mesi venne abbandonato dal
padre che fuggì a Parigi con una donna. Pochi mesi dopo la madre si trasferì a
Genova dove aveva trovato lavoro come domestica presso una ricca famiglia. Anna,
la figlia maggiore, venne mandata in collegio e Renato affidato ai nonni materni
che vivevano a Sarteano, Gigi e Filomena. Morto il nonno Gigi, nel 1917
raggiunge la madre a Genova iniziando subito a lavorare in borsa. La madre
morirà di lì a poco nel 1919 e poco dopo anche la nonna Filomena. Andrà a vivere
con la sorella Anna che intanto si era sposata a Genova2.
Il 21 gennaio 1921 presso la chiesa dei monaci benedettini di san Giuliano nel
lungomare di Albaro a Genova, pregando nella cappella di san Benedetto, il
crocifisso di legno attribuito al Maragliano divenne uomo e gli sorrise
stendendo le braccia verso di lui esortandolo a seguirlo. Renato impaurito si
mise a gridare spaventando tutti, ma il Crocifisso con tono più severo gli
ripetè l’invito: “Renato, vieni e seguimi!”. Entrò nell’ordine dei frati minori
conventuali nel febbraio del 1921 in qualità di aspirante chierico.
Fu canonicamente ricevuto il 13 novembre 1924 assumendo il nome di Bonaventura
Maria. A Padova dove fece il noviziato, pronunciò i voti nel novembre del 1925.
A Susa ricevette gli ordini minori nel 1929. Nello stesso anno, e precisamente
nel giorno dell’Immacolata fece la professione solenne. Dopo il periodo di
suddiaconato e diaconato fu ordinato sacerdote il 29 giugno 1930. Nel capitolo
provinciale del 1952 svoltosi a san Francesco d’Albaro, venne eletto ministro
provinciale3, incarico confermato, una seconda volta, nel capitolo provinciale
del 1955.
Per onorare l’Immacolata, volle costruire il santuario di Monte Fasce a Genova4
e per questo chiese anche consiglio a Padre Pio (che nel primo incontro del 1943
lo chiamò per nome dimostrando di conoscerlo da tempo e molto bene). Il
santuario venne inaugurato nel giugno del 1967.
Non abbiamo la competenza per trascrivere in poche parole esaustive l’enorme
forza morale, spirituale, intellettuale e religiosa di padre Raschi, per questo
rimando ai contenuti sia di un sito internet a lui dedicato dai suoi figli
spirituali: www.padreraschi.it sia a pubblicazioni edite, sia alla rivista “La
sua Voce” edita dall’associazione “Amici di Padre Raschi” di Genova.
Vogliamo solo ricordare un avvenimento che può decisamente colpire chi si
addentra per la prima volta nella scoperta del personaggio Padre Raschi:
esaminando nella prima biografia del padre edita nel 1995, leggiamo del miracolo
del luglio del 1935 avvenuto a Lourdes. In un pulpito collocato davanti alla
grotta delle apparizioni il giovane padre Raschi predicò a 52.000 fedeli
provenienti da tutte le parti del mondo ed ognuno (testimonianze censite) riuscì
a comprendere perfettamente l’omelia del padre nella sua propria lingua!
Innumerevoli sono le testimonianze di liberazioni dal demonio avvenute tramite
Padre Raschi al santuario di Monte Fasce e per approfondimenti dei vari fatti
registrati invitiamo ancora a consultare i riferimenti indicati. In ultimo
ricordiamo l’amicizia profonda avuta con giganti della fede come Padre Pio,
Madre Speranza e Maria Valtorta. Invitiamo inoltre ad approfondire l’amicizia
che lo legava profondamente alla veggente Giliana Faglia.
Per ricordare i 25 anni dell’anniversario del dies natalis, il prossimo 3 giugno
alle ore 10, al santuario dell’Immacolata Concezione di Monte Fasce a Genova,
sarà celebrata una messa dal reverendo padre Beppino Cò (parroco di Zeri). Alle
ore 15 nel salone del convento ci sarà un incontro con il giornalista Luciano
Garibaldi e con don Beppino Cò con testimonianze sulla vita, sulle opere, sulle
persecuzioni, sulle guarigioni e sulle apparizioni di Padre Raschi.5
Note:
1 Ultima discendente dalla parte sarteanese è stata la compianta Stefanina
Casoli, nipote di Ida Moretti.
2 La colonia sarteanese a Genova era molto numerosa all’epoca. Ricordiamo i
contributi pervenuti a Sarteano dai genovesi per il restauro della cappella
della Madonna del buon consiglio nel periodo 1928-1931, le corone d’oro della
Madonna del Buon Consiglio che vennero fuse dall’orefice Matteo Canepa di Genova
con l’oro donato dalle donne sarteanesi. Infine ricordiamo il benedettino padre
Mauro Santolini di Genova (cavaliere di Vittorio Veneto) che venne a Sarteano il
14 agosto 1931 a celebrare la novena per il restauro cappella della Madonna. Fu
lui il giorno successivo a proclamare in una piazza gremitissima il discorso
dopo l’incoronazione della Madonna a opera del vescovo Giuseppe Conti. A lui
dobbiamo l’inno della Madonna del Buon Consiglio che ancora oggi cantiamo.
3 Nell’archivio vescovile di Chiusi, nel fascicolo delle “Memorie parrocchiali
dal 1935 al 1960 dell’Arcipretura dei SS. Lorenzo e Apollinare di Sarteano”, è
conservata la seguente lettera: “Insigne chiesa collegiata dei SS Lorenzo e
Apollinare MM Sarteano – Sarteano, 30 luglio 1952 – Rev.mo padre Bonaventura
Raschi ministro Provinciale dei Frati M. Conventuali per la Liguria e Piemonte –
Genova – Abbiamo appreso dal giornale la sua ben meritata nomina a ministro
provinciale del suo ordine per la Liguria e Piemonte. Anche se Sarteano non è
stato il suo paese natìo sappiamo che ella lo considera e per l’infanzia che vi
ha trascorso e per gli amici numerosi e affezionati [che] vi conta. Tra questi
sentiamo di essere, primi tra tutti, noi sacerdoti e che con i buoni fedeli di
Sarteano ci sentiamo onorati un nostro concittadino elevato per i suoi meriti ad
una carica e missione così importante nel suo Ordine. Vari frati, che in
Sarteano hanno avuto la loro patria o sono stati, si sono distinti nell’ordine
francescano. Primo tra tutti il beato Alberto. Che tra gli alti uffici
affidatigli dai romani pontefici, seppe sapientemente e santamente dirigere e
guidare il suo Ordine e come Ministro della provincia di S. Antonio e come
vicario Generale. Come già i nostri padri si rallegrarono con il beato quando
dal pontefice fu elevato a questa importante carica, così noi ci rallegriamo con
lei augurandogli la santità, la virtù e la sapiente capacità di governo dello
stesso beato Alberto. Con i voti sinceri di vederlo ancora ascendere “ad maiora”
per la gloria di Dio, l’onore del suo Ordine e del suo Sarteano e per il bene
delle anime affettuosamente e fraternamente lo salutiamo nel Signore.
L’Arciprete – Parroco Don Roberto Bersotti”.
4 “La Piccola Città dell’Immacolata del Monte Fasce”.
5 Approfondimenti su padre Raschi:
1) www.padreraschi.it
2) Nel nome della speranza, M. Enrico, 1995, Insieme con Gesù, Milano.
3) Padre Bonaventura Raschi, il Cavaliere di Maria, A. Massobrio, 2003, De
Ferrari, Genova.
4) Giliana, A. Massobrio, 2005, Associazione amici di Padre Raschi, Genova.
5) Questa è Bonate, P. Bonaventura M. Raschi O.F. M. Conv., 2009, Associazione
amici di Padre Raschi, Genova.
Luca Aggravi
(Sono state ricordate a lungo le belle prediche di Padre Raschi a Sarteano, in
occasione della Quaresina e del triduo per la Madonna del Buon Consiglio. Carlo
Bologni)