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Proverbi antichi toscani

 

Ricette toscane

A cura di Luca Micheli

   

La cucina toscana

“ Dormire come il lepre ” = si dice di chi ha il sonno leggero e al primo sussulto si sveglia

 

In tanti l’hanno definita povera. Se se per povera si intende senza fronzoli e senza essere elaborata, questa definizione può andare ben: la cucina tradizionale toscana è quella che mette più in risalto l’antica purezza e genuinità degli alimenti. E’ una cucina sincera che ha come scenario un camino, arrosti con ramerino (così chiamiamo il rosmarino), fiaschi di vino Chianti e buon olio di oliva. La “chianina” era ricercatissima anche da Etruschi e Romani. I boschi di quercia, faggio e castagno di cui è ricca tutta la Regione, sono ambiente adatto per uccelli, lepri e cinghiali, le cui carni sono da sempre cucinate per ottenere arrosti, salsicce, prosciutti ecc. Quindi, a gran voce: viva la cucina toscana!

 

“ Fino alla bara se ne impara ” = la vita ha sempre qualcosa da insegnare

 

“ Chi va collo zoppo impara a zoppica’ ” = le amicizie sbagliate portano a sbagliare

     

“ Quando la rana canta, il tempo cambia “ = è un proverbio meteorologico vero

 

SCHIACCIATA CON L’UVA
Lavorare della pasta da pane con un po’ di olio extravergine di oliva; stenderla su una teglia e coprirla con chicchi di uva nera (kg 2 di uva per kg 1 di pasta). Zuccherare, ricoprire con la pasta avanzata e mettere sopra ancora uva e zucchero. Cuocere in forno caldo per mezz’ora circa, dopo aver fatto lievitare il tutto per un’ora.
 

   

“ A impiccassi tocca anda’ dal boia “ = bisogna rivolgersi sempre a chi sa bene le cose

 
   

“ Sputa’ il rospo “ = trovare il coraggio di parlare, anche se si deve dire cose spiacevoli

 

"Senza donna a lato, l'omo unn'è beato!" = senza una donna accanto, l'uomo non è felice

 

PEPERONATA

Tritare una cipolla e uno spicchio d'aglio. Far rosolare nell'olio e aggiungerei pomodori e un bicchere di vino bianco. Lasciare evaporare e quindi versarci i peperoni tagliati a fettine. Condire con sale e pepe. Coprire e lasciar cuocere per mezz'ora, mescolando di frequente e aggiungendo qualche cucchiaino d'acqua o, meglio, di brodo bollente.

(Un altro modo fare la peperonata alla sarteanese è questo: mettere in un tegame cipolla, pomodori e peperoni tagliati a fettine; tutto a crudo. Coprire e lasciar cuocere lentamente, possibilmente nella loro acqua. Salare e pepare. N.d.r.)

"Corpo pieno anima consolata" = con lo stomaco pieno, anche la ragione dell'animo sta meglio

"Sto tempo fa cappellacci" = sta per piovere

"I mugnai so' l’ultimi a morì di fame" = chi vende cibarie lascia sempre delle scorte per sé.

 

‘Dormire come un ghiro’ – dormire molto

   

LE FILATTOLE – E’ un dolce veramente povero. Occorrono due o tre etti di Pasta da pane, già, lievitata, che potete fare da soli.
Formare dei pezzetti di forma allungata di circa 10 cm. Fare un’incisione nel senso della lunghezza e friggere in padella con abbondante olio, in cui i pezzetti devono galleggiare. Appena cotte (i pezzetti sono ‘le filattole’) – ve lo diranno il colore nocciolo pallido ed il rigonfiamento – tirarle via e metterle sulla carta gialla. Dopo fritte, le filattolepotranno essere salate o zuccherate: zuppate nel latte o nel vino bianco.
 

‘’Mangiare quanto un tribunale’ – mangiare tantissimo

Non dare i calzoni alla donna’ – una volta… i pantaloni li portava l’uomo e in casa comandava lui

‘La mal’erba non muore mai’ – la malvagità e la cattiveria sono difficili da estirpare

‘Non è tutt’oro quel che luce’’ (o anche: non è tutt’oro quello che riluce, oppure non è tutt’oro quel che luccica)’ = spesso l’apparenza inganna (in altre parole: non è l’abito che fa il monaco); quello che conta è ‘l’essere’ non l’apparire

 

TRIPPA e ZAMPA DI VITELLO
Soffriggere sedano, carota e cipolla tritati fini in una pentola con olio. Quando il soffritto è colorito bagnare con vino bianco, farlo ‘ritirare’, versare pomodori pelati e cuocerli per dieci minuti. Mettere nel tegame la trippa di vitello tagliate a piccole striscioline, più la zampa lessata e tagliata a pezzetti. Cuocere mescolando e bagnando con qualche cucchiaio di brodo. Alla fine aggiungere un po’ di burro e di cacio grattato e una spolverata di pepe nero.

La vita è un circolo (oppure: è una ruota)’ = certe situazioni prima o poi nella vita possono capitare a tutti

   
“Fassi bello col sol di Luglio” = il sole migliore per abbronzarsi è in genere quello di Luglio
“Donna e luna oggi serena domani bruna” = la donna cambia di umore come la luna: gioiosa o rattristata
“La buona moglie fa buono il marito” = se la famiglia ‘riesce bene’, molto merito è della moglie
“La casa è piccola ma la quiete è grande” = nelle famiglie di una volta regnava pace e tranquillità
 

PAPPA DI FARRO E CECI
Immergere i ceci in acqua fredda per almeno otto ore. Risciacquarli e metterli a cuocere a fiamma bassa in una pentola, con l’aggiunta di un cucchiaio di sale, qualche grano di pepe e foglie di lauro. Cuocere per circa un’ora emezza. Fare un trito di cipolle e rosolare in olio extravergine di olive in una pignatta di coccio. Quando la cipolla ha preso colore, aggiungere i ceci e il farro. Ceci e farro devono essere ricoperti di acqua, perché la cottura va avanti a fuoco lento per oltre due ore, sempre rimescolando in modo da ottenere una zuppa densa. Va servita calda, aggiungendo un filo di olio extravergine di oliva.

‘Predica bene e razzola male’ = parla bene ma si comporta male‘