Percorso chiesa e grotte preistoriche di Belverde
Un altro percorso fatto di panorami e di essenza della natura è quello che vi proponiamo adesso, lungo la strada provinciale 89 che da Sarteano conduce direttamente a San Casciano dei Bagni attraverso i boschi digradanti dalla montagna che avremo a destra e un panorama tanto vasto a sinistra che ci permetterà di scoprire tutta al vallata sottostante abbracciando il territorio di Umbria e Lazio; non a caso è stata classificata una delle strade panoramiche più belle d'Italia. Avremo modo anche di toccare aree di sosta attrezzate e soprattutto la località di Belverde, di grande importanza sia per le testimonianze di insediamenti preistorici che racchiude sia per il suo bellissimo eremo con annessa la chiesa. E' da percorrere in auto dato che si svolge su una lunga distanza, circa 15 Km con la deviazione per Belverde, ma effettuando delle soste per godere appieno lo spettacolo che la natura ci offre per tutta la sua lunghezza.
Partiamo sempre da Piazza Bargagli e prendiamo la strada che passando davanti
Parco Mazzini porta a Radicofani; adiacente al parco possiamo notare la
costruzione dei vecchi lavatoi, alimentati anch'essi come la gran parte delle
attività che nel tempo si svolsero a Sarteano, dall'acqua della sorgente delle
piscine la quale scorre lungo il canale degli "Spartitoi" che vediamo adiacente
alla strada omonima dalla parte destra. La grande costruzione successiva
recentemente restaurata è stata invece una antica stazione di posta con relativa
locanda ed alloggio per i pellegrini conosciuta come la "Campanella"; bisogna
sapere infatti che Sarteano è stato nei tempi antichi un paese di grande
importanza dato che si trovava a ridosso delle principali direttive allora
praticate, in particolare la Via Francigena e la Cassia, e quindi frequentata da
viandanti, pellegrini, reduci delle Crociate. È proprio da essi che è giunta
fino a qui la trista fama dei saraceni la quale ha dato vita già in tempi
antichissimi al locale torneo cavalleresco "Giostra del Saracino" che
descriveremo ampiamente nel capitolo a parte. Continuiamo lungo il rettilineo e
troveremo a sinistra il pattinodromo comunale, subito dopo il palazzetto dello
sport al momento in costruzione, per poi passare sopra un torrentello che scorre
lungo il margine sud del paese e oramai entrato nella tradizione, tanto che dà
il nome anche al grosso podere sulla destra: l'Oriato. Supereremo poi lo stadio
a sinistra ed incontreremo dalla stessa parte il bivio con la strada che
dobbiamo imboccare, proprio dove nel campo a fianco è presente una grossa croce
di ferro di recente realizzazione, riproduzione delle antiche "Croci di Febo"
che avremo modo di incontrare ancora lungo il percorso; questi particolari
simboli religiosi furono opera di Baldassare Audibert, il mistico che nella
prima metà del 1800 si dedicò erigere queste croci decorate con i simboli della
Passione di Cristo in prossimità dei bivi dell'Italia centrale. Quella
originariamente presente in questo punto fu posta nei primi del secolo edera
detta "Croce dei poveri", e distrutta poi durante la guerra, mentre quella
attuale è stata eretta in occasione del Giubileo del 2000. Da questo punto ci
converrà dare un'occhiata al contachilometri, dato che terremo come riferimento
la distanza dal bivio in avanti. Seguiamo la strada provinciale allontanandoci
dal paese in direzione del monte Cetona che vediamo svettare davanti a noi con
la sua caratteristica croce sulla vetta e dopo due Km circa vedremo sulla destra
un vigneto estremamente ordinato sopra al quale fa bella mostra una curiosissima
statua bronzea raffigurante un grosso gallo, mentre a sinistra potremo osservare
un casolare di notevoli dimensioni ristrutturato e mantenuto con grande cura: si
tratta, come indica la scritta su legno davanti ad esso, del complesso di
Montarioso, facente parte di una comunità di recupero detta Mondo X; vicino al
vialetto di ingresso è posta una delle Croci di Febo tipiche di questa zona, con
le sue caratteristiche decorazioni
Andando ancora avanti incontreremo a sinistra una deviazione che porta a Cetona
e dopo quasi quattro Km la strada affronterà una ripida salita seguita da una
lunga discesa a metà della quale, dalla parte sinistra, un cartello in legno ci
indicherà che ci troviamo davanti all'area di ristoro "Biancheto", una delle
tante zone attrezzate realizzate e mantenute dalla Comunità Montana del Cetona;
di questo ente fanno parte i comuni della cintura del monte omonimo, cioè
Sarteano, Cetona, San Casciano dei Bagni insieme a Chianciano e Montepulciano,
dato che anche questi possiedono un patrimonio montano, e si occupa del
controllo e manutenzione delle aree forestali in essi comprese. Ad esso dobbiamo
la perfetta cura del Biancheto, che come le altre aree presenti lungo questo
itinerario ed anche altri che abbiamo già visto, è frequentatissimo dalla gente
del posto e dai numerosi turisti che lo hanno scoperto, tanto che in particolare
nelle domeniche estive, i sui grandi tavoli di legno ed i suoi barbecue sono
pieni di gente che viene a cucinare e pranzare all'aperto in mezzo ad una natura
che specialmente per chi viene dalla città è come un angolo di paradiso; qui in
particolare è presente anche una fontana di acqua potabile e attraverso un
sentiero con una scalinata scavata nella roccia possiamo persino raggiungere un
centro multiservizi posto poco sotto dove trovare bar, toilettes e informazioni
turistiche.
Se adesso riprendiamo la via, appena in fondo alla discesa avremo a sinistra
l'ingresso auto del centro multiservizi, e poco più avanti, sempre a sinistra,
una strada sterrata sopra la quale un cartello con il simbolo dei Musei di Siena
ci indicherà che da qui si va verso la località di Belverde. Giriamo dunque a
sinistra e andiamo senz'altro a visitare questo posto che non mancherà di
stupire per le tante bellezze che racchiude; percorrendo la strada ci troveremo
ad immergerci in una vegetazione particolarmente fitta e lussureggiante e dopo
circa 700 metri cominceremo a scorgere sulla sinistra le formazioni rocciose
ricche di anfratti che furono in epoca preistorica riparo per gli uomini. Nelle
caverne presenti fra di esse sono stati rinvenuti monili e punte di frecce
risalenti al -------, testimonianza di come questa zona fosse antichissimo
insediamento umano, e potremo notare che adesso gli ingressi sono chiusi con
cancelli dato che tutto il sito archeologico fa parte del circuito dei Musei di
Siena al quale si può accedere in orari prefissati effettuando delle visite
guidate; se ci avventureremo in una passeggiata nella fitta boscaglia, magari
avvicinandoci alle entrate delle grotte per scrutarne l'interno e leggere le
indicazioni apposte fuori di esse, noteremo anche che qui fa veramente fresco,
particolare da apprezzare nelle torride giornate estive quando la visita in
questi luoghi diventa particolarmente invitante. Dalla parte destra della strada
un cartello in legno ci informa che siamo ancora graditi ospiti della Comunità
Montana del Cetona nella località di Belverde e se proseguiremo ancora poco più
avanti scopriremo un altro dei suoi motivi di interesse: a sinistra sul
terminare del bosco si erge infatti una antica costruzione finemente
ristrutturata e mantenuta con grande cura, mentre una iscrizione su pietra dalla
parte destra indica che ci troviamo nell'Eremo della Madonna di Belverde,
facente anch'esso parte della comunità di recupero Mondo X. Continuiamo ancora e
annessa all'eremo troveremo immersa tra i cipressi la chiesa di Santa Maria di
Belverde, risalente al 1367, con una suggestiva scalinata in pietra che conduce
alla parte superiore; essa infatti è costituita di una particolare struttura a
due piani e conserva nel suo interno degli interessanti affreschi attribuiti a
Cola Petruccioli. Dal piccolo spiazzo che la strada forma in fondo alla
scalinata si può invece godere del panorama sulla sottostante campagna di Cetona;
varrà sicuramente la pena di sostare un po’ in questa zona per apprezzare tutto
quello che offre anche in termini di natura, tranquillità e amenità
dell'ambiente, oltre ad un'ari fresca e salubre.
Quando poi vorremo riprendere il nostro tragitto, ripercorreremo all'indietro la
strada sterrata dalla quale siamo arrivati fino a riportarci all'incrocio con la
provinciale--- , girare a sinistra per continuare a percorrerla e trovarci dopo
poche centinaia di metri dove incomincia la sua parte più suggestiva; appena
percorsa la grande curva a destra in fondo al rettilineo dove ci siamo immessi,
infatti, verremo a trovarci proprio sotto il monte il quale svetta imponente
sopra di noi, mentre dalla parte sinistra, cominciando a salire, si apre un
panorama che abbraccia parte della Val di Chiana e della Val Tiberina con lo
sfondo degli appennini; nelle giornate particolarmente limpide la visuale sembra
veramente non finire mai. Adesso la strada comincerà a salire sempre di più e
incontreremo anche alcuni tornanti, sempre passando in mezzo ai boschi formati
in questa zona anche da diverse pinete; dopo circa 8 Km (sempre tenendo come
riferimento il bivio iniziale con la strada per Radicofani) troveremo a sinistra
una deviazione che attraverso una piacevolissima ed ombreggiata strada nominata
Via dei Trombesi, conduce alla località di Piazze da dove si può raggiungere
Cetona e anche l'incantevole frazione di Camporsevoli. Proseguiamo ancora sempre
salendo di quota e dopo altri 2 Km eccoci arrivati all'area attrezzata "I
Cancelli", come ci indica il solito cartello in legno nello stile della Comunità
Montana alla nostra destra, e una sosta ci farà sicuramente apprezzare come essa
sia più grande e anche più fresca del Biancheto dato che si trova ad una
altitudine molto superiore.
A questo punto potremmo anche tornare indietro verso Sarteano, ma è
consigliabile proseguire ancora lungo le provinciale per percorrerne l'ultimo
tratto che è uno dei più belli un quanto porta a raggiungere la massima quota,
sempre con un incomparabile panorama dalla parte sinistra che però si apprezza
maggiormente nei mesi invernali quando le piante presenti nella boscaglia
sottostante perdono la foglie aumentando la visuale, per poi discendere verso la
località termale di San Casciano dei Bagni che raggiungeremo dopo un totale di
14 Km e dove potremo effettuare una piacevole visita.